mercoledì 15 febbraio 2012

Protesta contro la legge sopa

Il 18 gennaio 2012 la Rete ha organizzato uno “sciopero mondiale”: blogger, netizen, colossi del Web, siti internet e fornitori di servizi si sono ribellati per esprimere la propria contrarietà ai disegni di l legge SOPA (Stop Online Piracy Act) e PIPA ( Protect IP Act) in discussione alla Camera e al Senato degli Stati Uniti che secondo molti potrebbero ridurre sensibilmente la libertà e lo spirito “aperto” della Rete. Il segno più eclatante è stato sicuramente quello di Wikipedia che ha scelto di oscurare la propria versione inglese, Google ha deciso di appoggiare  la protesta e molti sono i siti internet che, anche in Italia, hanno deciso di aderire al SOPA blackout. Nel suo blog ufficiale il più popolare motore di ricerca ricorda che «combattere la pirateria è importante», ma «si può fare di meglio».
La protesta sembra aver avuto un discreto successo, tuttavia le proposte di legge Sopa e Pipa sono solo state rimandate, ma non per questo accantonate. Per alzare ulteriormente il volume della protesta giunge una lettera aperta rivolta al Congresso degli Stati Uniti d’America nella quale 75 tra aziende e associazioni esprimono un parere contrario a queste leggi e chiedono una sensibile revisione di quanto proposto fino ad oggi.
Nomi quali Mozilla Foundation, Automattic, Electronic Frontier Foundation, Open Congress, O’Reilly Media, Human Rights Watch, Internet Archive, Twitpic e molti altri ancora si uniscono dunque all’ampio gruppo di oppositori che vedono nelle proposte Sopa e Pipa due armi nelle mani delle major piuttosto che due strumenti utili a combattere la pirateria digitale.